La Tanzanite è la Gemma di Dicembre e del ventiquattresimo anniversario di nozze. La sua tormentata storia inizia piuttosto recentemente, nel 1967 a Merelani, Tanzania del Nord, quando un membro di una tribù Masai inciampò sopra un gruppo di pietre altamente trasparenti, dai cristalli blu intensi.
L’ingenuo Masai avvisò il mitico Manuel D’Souza (uno dei tanti cacciatori di fortuna della zona) del ritrovamento. Manuel si trovava vicino al Monte Kilimangiaro, a circa 90 km da Arusha, alla ricerca di Zaffiri.
Da subito, Manuel credeva che il fortunato ritrovamento consistesse nel tanto agognato Corindone blu, varietà Zaffiro, di cui era così ghiotto. Ma quello che scoprì poi, fu ugualmente interessante: non si trattava di uno
Zaffiro, bensì di Tanzanite.
Visto il meraviglioso colore esibito da quei rari e affascinanti cristalli, Manuel chiese subito il permesso di scavare al governo della Tanzania. Al Masai, che trovò per primo la Gemma, rimase soltanto la gloria.
La scoperta agitò il mondo gemmologico che la identificò come una varietà di Zoisite, principalmente costituita da Silicio, Calcio e Alluminio.
La Zoisite era un minerale conosciuto già da circa duecento anni. Fu identificata la prima volta dallo scienziato austriaco Siegmund Zois Edelstein che la trovò in Karinzia, ma il suo ritrovamento non ebbe certo gli effetti che sortì il ritrovamento della Tanzanite stessa.
Infatti, dopo il ritrovamento fortuito del Masai, in un’area di 20 km quadrati si affollarono di nuovo centinaia di minatori. A causa del momentaneo iniziale caos, tanto grezzo venne immediatamente rubato a man bassa.
Il Pleocroismo di questa Gemma costringe il tagliatore a eseguire un taglio che salvi il maggior peso possibile. Nel contempo, il taglio deve tirar fuori il miglior colore della Gemma quando viene osservata frontalmente face-up. Solitamente quando si taglia la Tanzanite per enfatizzare il colore viola-blu si perde molto più peso in confronto a quando la si taglia per enfatizzarne il blu-porpora: per questo motivo il mercato è carico di Tanzanite blu-porpora.
Quando però la Gemma può mostrare un colore assolutamente desiderabile, il tagliatore preferisce perdere più peso ed enfatizzare il viola-blu.
Nella scala di durezza Mohs, la Tanzanite varia da 6 a 7. Ha una direzione di Clivaggio ed è molto sensibile agli shock termici. Per questo potrebbe essere piuttosto pericoloso usarla quotidianamente o lavarla in una macchina ad ultrasuoni.
Molte delle Pietre più grandi e affascinanti risiedono nei musei e nelle collezioni private.
Solitamente la Tanzanite viene tagliata:
1) Oval Mixed
2) a Cuscino Quadrata
3) ad Ottagono
4) a Trillion-Cut.
Tornando alla storia della Tanzanite, bisogna evidenziare che le sontuose campagne pubblicitarie di Tiffany nel 1968 fecero volare i prezzi alle stelle, soprattutto in un periodo in cui la disponibilità di Zaffiro era piuttosto scarsa.
Fu Henry Platt di Tiffany a suggerire questo esotico nome che contribuì al grandioso successo della campagna pubblicitaria di una delle House Design più cool al mondo!
Nel 1971 il governo della Tanzania rilevò le operazioni di scavo della miniera. Ne conseguì una netta diminuzione della fornitura imposta dal governo ed i prezzi divennero altissimi. Tutto questo portò ad un inevitabile arresto del mercato delle Tanzanite.
Nel 1980 avvenne un evento incredibile: il governo della Tanzania perse il controllo della miniera. Immediatamente migliaia di minatori ripresero la corsa selvaggia a caccia della Pietra amata da Platt. Ma nel 1998 un’alluvione fece annegare catastroficamente più di 100 minatori. La tragedia era da tempo annunciata, visto le primitive condizioni di lavoro in cui versavano i minatori.
Fortunatamente oggigiorno la situazione si è stabilizzata.
Lo Smithsonian Institution possiede una Tanzanite sfaccettata di 122,7 carati dal colore meraviglioso ed una rarissima Tanzanite Gatteggiante (occhio di gatto) di 18,2 carati, le quali sono parte dei tanti primati che questa Gemma annovera.